LA CORRENTE ELETTRICA

            

CONSIDERANDO I FENOMENI ELETTRICI ABBIAMO VISTO CHE LE CARICHE ELETTRICHE CHE SI CREANO SUI MATERIALI ISOLANTI (VETRO, PLASTICA, BACHELITE, ...) RESTANO FERME NEL POSTO DOVE SONO STATE PRODOTTE. LA CORRENTE ELETTRICA, INVECE, SI OCCUPA DI CARICHE ELETTRICHE IN MOVIMENTO  NEI CORPI CONDUTTORI. 
LA CORRENTE
ELETTRICA E' UN FLUSSO ORDINATO DI ELETTRONI CHE SI SPOSTANO PER UN TEMPO PROLUNGATO ALL'INTERNO DI UN MATERIALE CONDUTTORE 

L'INTENSITA' DI CORRENTE

SI CHIAMA INTENSITA'  ( I ) DI UNA CORRENTE ELETTRICA LA QUANTITA' DI ELETTRONI CHE  ATTRAVERSANO LA SEZIONE DI UN CONDUTTORE IN UN SECONDO.

L'unità di misura dell'intensità di corrente è l'AMPERE ( A ); un Ampere corrisponde alla carica di sei miliardi di miliardi di elettroni ( 1 Coulomb ) che attraversano un filo conduttore in un secondo.lo strumento che misura l'intensità di corrente si chiama  amperometro.per misurare le correnti di debole intensità si usano strumenti detti galvanometri.  

                                                                      

      Amperometro                                                                                         galvanometro didattico

Potenziale, d.d.p. e tensione   

Affinché la corrente possa circolare in un conduttore è necessario che vi sia una diversa concentrazione di elettroni (POTENZIALE ELETTRICO) agli estremi del conduttore stesso. Si chiama polo negativo quello con maggiore concentrazione di elettroni (maggior potenziale) e polo  positivo quello con concentrazione di elettroni inferiore.

La differenza  tra il potenziale del polo negativo e quello del polo positivo si chiama "differenza di potenziale" (d.d.p.) ed è la causa che permette il passaggio della corrente elettrica.
                                                                                                            

In un conduttore, tanto maggiore è la d.d.p., tanto più grande sarà la spinta che riceveranno gli elettroni a muoversi. 

Tale spinta si chiama tensione o voltaggio e si misura in volt (v) con uno strumento chiamato voltmetro.  

 

 

 

 

 

               Voltmetro

Resistenza elettrica

In un circuito elettrico il passaggio di elettroni viene sempre più o meno  ostacolato  dall'attrito con gli atomi del conduttore. Si chiama resistenza elettrica (R) la maggiore o minore difficoltà che un conduttore oppone al passaggio della corrente. 

L'unità di misura della resistenza è l'OHM (simbolo omega)  e lo strumento che la misura si chiama Ohmetro. Vi sono  corpi, come i metalli, che oppongono una resistenza   molto bassa  al passaggio della corrente e quindi sono buoni conduttori. Ve ne sono altri che presentano una resistenza di media entità ed altri ancora, come gli isolanti, che oppongono una resistenza elevatissima (vetro, ceramica, plastica, bachelite...). In figura alcuni isolanti. 

Energia e potenza della corrente elettrica 

La corrente elettrica possiede una forma di energia  chiamata energia elettrica che, ad esempio, nelle nostre abitazioni, viene sfruttata per l'illuminazione e per azionare i vari elettrodomestici. 

Se sulla targhetta che descrive le caratteristiche di  un frullatore troviamo la scritta 500 W, ciò vuol dire che il motore elettrico che lo fa funzionare è dotato di una potenza di 500 Watt, cioè è capace di effettuare un un lavoro di 500 Joule in un secondo.

Per compiere questo lavoro, il frullatore deve assorbire dalla rete elettrica una corrispondente quantità di energia.

La potenza di una corrente elettrica dipende dalla sua intensità ( I ) e dalla tensione ( V ) del generatore che l’ha prodotta. Essa è quindi data dalla formula:
 P = V * I
Se la tensione è misurata in Volt e l’intensità di corrente in Ampere, la potenza sarà espressa in Watt.
W = V * A 

L’energia elettrica consumata si misura in chilowatt-ora (KWh ). Il chilowattora corrisponde all’energia fornita in un’ora da una corrente elettrica che ha la potenza di un chilowatt( 1 chilowatt= 1000 watt ).